“La Linea del Destino” di Daniela Tresconi

In questo romanzo breve l’autrice ci porta nelle atmosfere di un piccolo borgo dello spezzino dove si intreccia la storia di tre donne Valentina, Vanda e Amelia.

Valentina arriva da Milano per finire un lavoro e qui inizia a vivere strane esperienze.
Inizialmente sente un intenso profumo di Stramonio, l’erba delle streghe e poi inizia a sentire un richiamo di aiuto.

Ignora questi segni dando la colpa allo stress e al troppo lavoro, ma quando la situazione diventa insostenibile decide di fare ricerche facendosi aiutare da Vanda, anziana del paese, anche lei legata a doppio filo a quella voce.

Attraverso le vie del borgo Valentina scopre qualcosa di terribile accaduto nel 1300 e capisce che chi la sta chiamando ha bisogno del suo aiuto per essere finalmente libera.

La storia di tre donne così diverse nel tempo e nell’animo legate da una linea invisibile, la linea del destino.

Daniela Tresconi, addetta stampa del comune di Arcola e giornalista per il “Secolo XIX”, in questo suo primo romanzo mescola il passato e il presente abilmente, ambientando la storia nei luoghi dove vive e che conosce molto bene.

Un romanzo semplice che scorre via velocemente, anche perché il lettore vuole sapere cosa turba Valentina e cosa nasconde Amelia.

Un romanzo che richiama le atmosfere dei libri di Kate Mosse (“L’ottavo arcano, I codici del labirinto), anche se l’ambientazione e le protagoniste se ne discostano totalmente

A mio avviso ambientare questa storia fantasy in un paese di provincia, anche se caratteristico e sicuramente meritevole di visita, non offre gli spunti all’immaginazione come possono dare altre location tipiche del genere fantasy.

Questo il mio parere, mentre l’autrice ha fortemente voluto ambientare il romanzo nel suo paese d’origine per un atto d’amore verso questo Borgo (bellissimo dal punto di vista storico) e verso le persone che lo popolano. (In fondo al libro troviamo anche due ricette tipiche della zona che nel romanzo vengono preparate dalle protagoniste).

Altra cosa che “stona un po’ ” è la scelta delle protagoniste.

Donne comuni, come ce ne sono tante, mentre in un libro dove di “comune” non c’è molto, mi sarei aspettata una caratterizzazione un po diversa, soprattutto della protagonista, che avrei preferito fosse straniera.

Nonostante questi due aspetti, che rappresentano un punto di vista prettamente personale, ci troviamo di fronte a un buon debutto nella narrativa della Tresconi.

Una cosa che deve essere considerato un punto di forza del romanzo e una lode all’autrice, e’ la solidarietà femminile che traspare in queste donne, Vanda e Valentina, che si trovano a collaborare per scoprire la verità e salvare l’anima della terza donna a loro legata a doppio filo.

Significativa e’ una frase che l’autrice mette in bocca piu’ volte ad Amelia: “Io Esisto”, come a voler sottolineare il fatto che le donne devono rimarcare questa cosa ancora oggi nel 2018.

Una lettura veloce, con una trama ben definita, che si legge volentieri. Consigliata non solo agli amanti del fantasy, ma anche come momento di evasione e al tempo stesso di riflessione.

Senza dimenticare che per chi non conosce i posti narrati, questo libro ne offre una descrizione talmente dettagliata che saprete dove andare in vacanza la prossima estate.

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