“Un’ottima annata di Peter Mayle”

Max Skirner, londinese, perde il posto di lavoro e nello stesso giorno eredita una casa nelle colline della Francia, casa appartenuta a suo zio Henry e dove lui passava le estati da ragazzino.

E tra le colline del Luberon scopre un mondo più semplice e meno caotico rispetto a quello in cui aveva vissuto.

Con l’aiuto di qualche amico fidato riuscirà a superare le prime difficoltà e far rinascere quel posto e quel vigneto avuto in eredità e perché no anche trovare l’amore.

 

 

 

 

 

 

Questa storia trascina il lettore nelle colline francesi.

Parte un po’ in sordina e fino ad un certo punto sembra crescere e coinvolgere sempre più il lettore.

Però, c’è un però, questa volta.

La storia scorre via liscia e la scrittura è semplice e lineare, ma sembra non decollare fino in fondo.

Andando avanti con la lettura non si riesce ad addentrarsi totalmente in quelle colline francesi, a sentirne il profumo, vederne i colori (certo è una cosa che pochi autori riescono a trasmettere dalle pagine dei libri).

Sinceramente avevo buone aspettative per questo libro, sperando di trovare proprio quelle atmosfere di cui parlavo sopra.

Ma, per restare in tema di vini, è un buon vino alla vista ma che lascia poco al gusto.

Per la sua leggerezza e scrittura scorrevole non lo boccio del tutto, ma a mio gusto manca quella capacità che altri hanno di portare dentro le pagine il lettore.

Una lettura leggera, estiva. Peccato!

(Le opinioni espresse nelle mie recensioni sono personali e chiunque può averne di differenti. Il blog rispetta tutte le opinioni dei lettori in quanto considera i libri degli oggetti personali che variano da lettore a lettore, così come le opinioni in merito di cui si può aprire discussioni costruttive e mai offensive né nei confronti dei lettori, né degli autori dei libri)

PETER MAYLE 

Questo è il suo quinto romanzo da cui è stato tratto l’omonimo film con Russel Crowe.

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