“Il pianto dell’alba di Maurizio De Giovanni”

Un’ indagine difficile.

Un’ombra che non compare.

Questa volta per Ricciardi non sarà facile

Dopo aver trovato finalmente la serenità con la sua Enrica dovrà risolvere l’omicidio di Manfred e scagionare Livia, unica presunta colpevole.

Ma tutto ufficiosamente perché i poteri forti  di Roma stanno tessendo le loro trame. Però c’è un’altra ombra, l’ultima ombra che aspetta Ricciardi.

Un’ombra che lui non avrebbe mai voluto vedere.

 

Ultima ombra per il Commissario Ricciardi.

Ultimo romanzo che conclude il primo ciclo del commissario Ricciardi (che De Giovanni non ha voluto lasciar andare pubblicando Camminito ambientato qualche anno dopo i fatti di questo romanzo) che permette al lettore di salutare  o dare l’arrivederci a buona parte dei personaggi conosciuti fino a qui Rosa, Livia, Bianca, Enrica, Maione, Modo che romanzo dopo romanzo sono diventati così familiari.

Uno dei casi più belli, forse per il maggior coinvolgimento emotivo di ogni personaggio.

La trama si intreccia anche con la storia quando nei primi anni ’30 il fascismo prendeva sempre più piede in Italia.

Però De Giovanni riesce a tenerlo comunque lontano dalla storia, lasciandolo come un fatto marginale, senza dare giudizi o opinioni che avrebbero anche snaturato la natura di questa saga di romanzi.

Come sempre accade nei romanzi di De Giovanni c’è anche un’altra protagonista silenziosa: Napoli che qui è nel pieno del suo splendore.

Una storia che si conclude (tranquilli niente spoiler!) nell’unico modo in cui poteva concludersi la storia di questo bellissimo e complicatissimo personaggio che è Luigi Alfredo Ricciardi, ma che lo stesso autore non ha voluto lasciar andare dando l’appuntamento ai suoi lettori con un nuovo romanzo che potrebbe essere solo il primo di una nuova serie.

 

 

 

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