“Storia di chi fugge e di chi resta di Elena Ferrante”

Gli anni passano ma il legame tra Lenù e Lila no.

Elena ormai sposata è andata via dal rione e vive a Firenze, ha un romanzo alle spalle e la voglia di uscire dalla routine casalinga.

Lila invece è rimasta a Napoli e tra le lotte della classe operaia e il lavoro con i computer sta progettando il suo riscatto.

Elena c’è sempre per Lila, ma quando un vecchio amore torna a far capolino le cose potrebbero ribaltarsi.

 

Terzo romanzo della saga dell’Amica geniale di Elena Ferrante, il romanzo della maturità delle due protagoniste.

La loro storia si mescola a quella dell’Italia degli anni 60 e 70 tra lotte femministe, di classe e l’inizio del periodo delle brigate rosse.

E proprio in questo contesto Elena e Lila cercano il loro riscatto personale e professionale per affrancarsi una volta per tutte dal rione e dalla loro vita passata.

Ma è in questo romanzo più che in altri che abbiamo la sensazione che Elena e Lila non siano altro che le due facce di una solita medaglia.

Le loro vite si intrecciano, si mescolano ancora di più che nei primi due romanzi dove cercavano di restare distanti.

Assistiamo alla gioia di Elena e alla disperazione di Lila, ma poche pagine dopo la situazione si ribalta.

È come se le due ragazze rappresentassero un’unica vita, un’unica donna che alterna momenti felici a momenti di sconforto e dolore, un’unica donna che ha la possibilità di vivere due vite e deve decidere in quale rimanere.

Almeno fino a quando qualcosa si rompe e una decide di abbandonare l’altra.

 

 

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