“Signorina Julie” di J.August Strindberg

Un classico della letteratura scandinava.

Una piece teatrale da leggere tutta d’un fiato.

Una cucina in cui si svolge la storia alla fine dell’Ottocento.

In questo piccolo spazio la Signoria Julie, figlia eccentrica del padrone di casa, fa la sua apparizione.
La ragazza sta pagando le conseguenze di un vecchio intrigo familiare e nemmeno la possibilità di un amore con il domestico Jean potrà salvarla dal proprio destino.

Ma lei non è l’unica a voler riscattare la propria vita.

Altro protagonista indiscusso è proprio il domestico Jean, arrivista e perfido, che tenta la scalata sociale per migliorare la propria vita a discapito di chiunque.

In questa piece Strindberg non risparmia nulla al lettore.

Dalle pagine traspare l’anima di ogni singolo personaggio che prende voce attraverso dialoghi intimi, fatti di malinconia, speranza, paura e anche morbosità.

 

Nel 2004 Patrick Marber riscrive “La signorina Julie” di  Strindberg, trasponendo la storia dalla Svezia di fine Ottocento all’Inghilterra di metà Novecento dando vita così a “After Miss Julie”.

Nel 2018 il regista Giampiero Solari lo porta a teatro adattando ulteriormente il testo di Marber per la messinscena italiana, spostando la scena a Milano durante i festeggiamenti del 29 Aprile 1945.

A dare voce e anima a Julie e Jean (Giulia e Gianni nella versione italiana) gli attori Gabriella Pession e Lino Guanciale in un ruolo che sembra sia stato creato proprio per loro.

 

J.AUGUST STRINDBERG

Drammaturgo e romanziere viene considerato l’inventore del teatro contemporaneo.

La sua prima opera “Mastro Olaf” del 1872 fu accolta senza successo.

E’ però col “Teatro Naturalistico”, al quale appartiene “Signoria Julie”, che emerge tutto il genio di Strindberg quando si trova a scandagliare l’umanità.

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