“L’eredità dell’abate nero” di Marcello Simoni

Firenze 1459.

Il banchiere Giannotto Bruni viene ucciso in circostanze misteriose.

L’unico testimone è Tigrinus, giovane ladro dai capelli neri striati di bianco che viene prontamente arrestato.

Solo l’intervento di un uomo molto influente lo sottrae da morte certa.

Ma ora deve stare in guardia perché i parenti di Giannotto, il figlio Angelo e la nipote Bianca, lo vogliono morto.

Proprio mentre cerca di fuggire da loro viene a conoscenza di uno strano legame tra il defunto Giannotto e un tesoro proveniente da Oriente.

Per salvarsi sarà costretto a scendere a patti con Cosimo De Medici e prendere il mare alla ricerca di un uomo che per anni ha vissuto come un fantasma.

Un uomo che pare conoscerlo meglio di chiunque altro… L’abate Nero.

Torna Marcello Simoni con i suoi gialli medievali e con il primo libro della “Secretum saga” (il secondo volume è “Il patto dell’Abate nero”).

Un libro che fin da subito si immerge nella bellezza del ‘400 e in tutte le sue trame intricate.

Sempre con poche descrizioni l’autore riesce perfettamente a delineare dei personaggi che a pieno diritto entrano tra quelli da cui sarà difficile staccarsi.

Si vede tutta la competenza storica che Simoni mette nello scrivere questo romanzo senza mai ricacciarti nel passato, ma anzi facendolo vivere come se fosse il nostro presente.

Siamo insieme a Tigrinus per le strade di Firenze.

Siamo con lui cercando la fuga da chi ci vuole morti.

E siamo con lui quando affronta il suo passato e l’unica persona in grado di rispondere a tutti i suoi dubbi.

Un libro di facile lettura che sarebbe da consigliare anche come complemento allo studio del periodo medievale nelle scuole per avvicinare i giovanissimi alla nostra storia, al nostro passato in modo semplice e avvincente.

Una scrittura veloce, accurata e mai banale, come scrive Leonetta Bentivoglio de “La Repubblica” “La sua scrittura è un mix tra Il nome della Rosa in salsa ferrarese e un Dan Brown con influssi salgariani…”

Inutile dire che mi trova pienamente d’accordo avendo già definito, nella precedente recensione del “Codice Millenarius Saga”, Simoni l’erede ideale del grande Umberto Eco.

E chissà che anche per lui arrivi la trasposizione cinematografica come successe per i romanzi di Dan Brown.

 

MARCELLO SIMONI

Classe 1975 archeologo e bibliotecario con il suo primo romanzo “Il mercante di libri maledetti” vinse il 60° premio Bancarella.

Il libro “L’eredità dell’abate nero” fa parte della Secretum saga insieme a “Il patto dell’abate nero”

 

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