“Questo è un libro bellissimo e importante, che dovete leggere.
Vi assicuro che vi resterà nella testa, una volta finito, come quelle cose che ti cambiano un po’.
Per sempre”
(Maurizio de Giovanni)
Amerigo Speranza è solo un bambino con le scarpe troppo strette che cammina dietro a sua madre per andare a prendere il treno che dal sud lo porterà a nord per salvargli il futuro.
Amerigo Speranza è un adulto con le scarpe ancora troppo strette che sta tornando a casa, la casa abbandonata tanti anni fa.
Viola Ardone ci regala un romanzo di speranza, di sogni, di altruismo.
Il treno dei bambini che portava i figli poveri del sud del dopoguerra a vivere per un periodo nel ricco nord con la speranza di toglierli dalla povertà in cui vivevano.
Il lettore si trova, seguendo le vicende di Amerigo, catapultato in due realtà molto diverse tra loro.
La povertà del sud di quegli anni contro la ricchezza e la serenità che c’era nel nord capitalista.
Ma in questo romanzo la Ardone non racconta solo dei bambini, ma anche di madri e padri che hanno trovato il coraggio di lasciar andare i loro figli per far si che possano avere un futuro migliore di quello che è toccato in sorte a loro.
Ho scoperto questo libro tramite una lettura di una parte di esso, ma una volta preso avevo timore a leggerlo perché pensavo di trovarmi di fronte all’ennesima storia troppo sdolcinata e invece.
Invece ho trovato un racconto forte, mai banale, commovente e con una trama non così scontata.
Viola Ardone con una delicatezza incredibile racconta questa storia senza far mai impietosire il lettore.
Porta il lettore per mano attraverso quegli anni fatti di sogni e speranze, ma anche di tanta miseria e voglia di riscatto.
E noi non possiamo far altro che farci accompagnare in questo viaggio salendo sul treno insieme ad Amerigo verso un futuro migliore.
VIOLA ARDONE
Classe 1974 insegna latino e italiano al Liceo.
Fra i suoi romanzi ricordiamo: La ricetta del cuore in subbuglio (2013) e Una rivoluzione sentimentale (2016) entrambi editi da Salani.
