“Il sigillo di Lucifero di Maria Chiara Moscoloni”

Roma 1656.

Il pittore Salvator Rosa, fuggito da Firenze, ha catturato l’attenzione della regina Caterina di Svezia con i suoi dipinti raffiguranti streghe e magici rituali.

Sarà Caterina ad introdurlo in un cenacolo di intellettuali tra ci il Bernini e il Borromini e una strega, Giulia Tofana.

Nel 2018 Raul Varelli, ammiratore di Salvator Rosa, scopre che esiste una consorteria che riunisce i discenti dell’antico cenacolo di Caterina di Svezia.

Nella bottega dell’antiquario Michele Michaelis e della figlia Fiammetta, Raul sarà sottoposto a una dura prova e scoprirà segreti pericolosi.

Innanzitutto ringrazio la Dark Zone edizioni per avermi fatto conoscere questo libro.

Essendo amante della storia, dell’esoterismo e soprattutto di Roma non potevo lasciarmelo sfuggire, e non mancherò di consigliarlo a chi mi chiederà un testo di questa portata.

Il libro si presenta con i capitoli che si alternano tra passato e presente, senza però mai far perdere il filo al lettore, proprio perché passato e presente sono inevitabilmente connessi.

In questo romanzo l’autrice Mariachiara Moscoloni ci porta nel mondo del barocco e anche in un mondo magico ed esoterico.

Ma i dipinti di Salvator Rosa e il mondo del barocco non sono l’unica cosa che ci racconta questa storia.

Infatti l’autrice porta il lettore a passeggio per una Roma insolita, poco conosciuta e lontana dalle mete turistiche più note, ma che ha un suo fascino oscuro e magico.

Una Roma inedita che il lettore impererà a conoscere ed amare proprio come la sua parte più famosa.

La Moscoloni inoltre è molto abile a mescolare personaggi reali come il Bernini e Borromini con altri di fantasia come Michele Michaelis e sua figlia Fiammetta.

Un libro che gli amanti del genere non si possono lasciar sfuggire e che piacerà anche ai più scettici perché in fondo la storia, il mistero e Roma hanno sempre il loro fascino.