“Il monastero delle ombre perdute di Marcello Simoni”

Roma 1625.

La giovane Leonora Baroni entra nella catacombe di Domitilla e qui si imbatte in un cadavere e in una donna dalla faccia di capra.

L’inquisitore  Svampa  viene richiamato a Roma dalla Toscana per far luce sul delitto e su questa strana donna.

Proprio a Roma incontrerà una vecchia conoscenza, anzi più di una.

 

 

 

 

Uno dei più riusciti e amati  personaggi scritti dall’autore (oddio a dire il vero nessun personaggio gli è uscito male), l’inquisitore Svampa, che con questo romanzo inizia a farsi  conoscere al grande pubblico, risulta essere uno dei personaggi più enigmatici, scaltri e forti nati dalla penna di Simoni.

La precisione storica che troviamo in ogni romanzo e l’accuratezza nei dettagli confermano romanzo dopo romanzo Marcello Simoni come uno dei migliori romanzieri del genere storico.

Personaggi che entrano nell’immaginario collettivo, amati, seguiti, aspettati quando l’autore annuncia una nuova uscita talmente tanto che ai lettori bastano pochi indizi per capire chi sarà il protagonista del prossimo romanzo, tranne le volte che Simoni spariglia le carte presentandoci nuovi personaggi di cui inevitabilmente ci innamoreremo.

 

 

Il lettore fa sempre fatica a lasciar andare i personaggi di Simoni, ma tranquilli l’addio a Svampa è sempre più lontano.

Qualche mese fa è uscito l’ultimo romanzo che lo vede protagonista “Il pozzo delle anime”.

 

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