“Il marchio dell’inquisitore di Marcello Simoni”

A pochi giorni dal XIII Giubileo in una Roma di inquisitori e testi proibiti viene trovato un cadavere dentro un torchio tipografico.

 

 

E’ il cadavere di un religioso e ad occuparsene è l’inquisitore Girolamo Svampa insieme all’enigmatico Padre Capiferro e al bravo Cagnolo.

Ma prima di trovare il colpevole altro sangue dovrà essere versato.

 

 

 

 

Nuova avventura dell’inquisitore Svampa  nato dalla penna di Simoni che questa volta ci trasporta in una Roma cupa, fatta di congiure e libri proibiti messi all’indice.

Ma non solo ci racconta un giallo, ci racconta anche la storia complicata e segreta dello Svampa che nasconde un passato tormentato e oscuro.

Come in tutti i suoi romanzi Simoni ci porta a passeggio per la Roma dei papi, dell’indice, dei libri proibiti e lo fa con la sua solita accuratezza storica e con uno spirito di avventura che tiene i lettori incollati alle pagine.

La scrittura e la struttura del romanzo ben fatta permette al lettore di cogliere ogni sfumatura dei personaggi, dei luoghi e della trama.

Stiamo anche imparando a conoscere questo inquisitore al quale Simoni dedica più libri (devo mettermi in pari con tutti i suoi libri, ma con Marcello è veramente difficile, ma ci riuscirò) e che ha già fatto breccia in molti lettori e che lo stesso autore non vuole lasciare andare ( a ben ragione).

E poi c’è lei. La Roma dei papi, qui in una visione più oscura, fatta di vicoli e segreti mormorati che travolge il lettore e i personaggi fino a diventare una comprimaria silenziosa della storia.

 

 

 

 

 

 

Non resta che aspettare la nuova avventura di questo inquisitore molto molto particolare.

 

 

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