“Vipera. Nessuna resurrezione per il Commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni “

“CHE COSA HAI VISTO, CENAMMO MARIA ROSARIA DEL VOMEO, DETTA VIPERA?”

 

Una prostituta uccisa, le sue ultime parole.

Pasqua, la festa del Signore.

Mentre Tata Rosa istruisce la giovane Enrica per lasciare il suo Signorino in buone mani, Ricciardi è combattuto tra l’amore per quella timida ragazza e il rimorso per aver trattato male la bella Livia.

Intanto il Dottor Modo l’ha combinata grossa e rischia di essere deportato.

L’unico modo che Ricciardi ha per salvarlo è chiedere aiuto proprio a Livia.

Nel frattempo la città è scossa dall’omicidio di una prostituta e questa volta non sarà così semplice scoprire chi è l’assassino, troppe persone ruotavano introno a lei, ma solo una la voleva vedere morta.

 

Sesto romanzo del ciclo di Ricciardi.

Poteva essere il romanzo della svolta e della serenità per Ricciardi, con la sua tata che lascia le redini della casa ad Enrica la giovane donna amata da Luigi Alfredo e invece ancora una volta il destino ci mette mano scombinando le carte in tavola lasciando l’amaro in bocca anche al lettore.

In una Napoli che si prepara alla festa di Pasqua i personaggi di De Giovanni si muovono con le loro storie personali che si intrecciano le une con le altre.

Rosa e Enrica.

Maione e Bambinella.

Modo e Ricciardi.

E proprio il dottore fino ad ora rimasto all’ombra del commissario e del brigadiere si rivela essere una figura importante per entrambi, un vero amico.

E per un amico si è disposti a scendere a compromessi anche con se stessi.

In una Napoli che rinasce con la sua primavera troviamo anche la rinascita di Livia che si sente vicina al raggiungimento del suo scopo, e alla sconfitta di Enrica che invece lo vede sempre più lontano.

Perché in fondo

“La primavera non ha pietà. Nessuna pietà”.

 

Alla prossima ombra commissario.

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