Come si fa a recensire un libro di Oriana Fallaci. Sono giorni che penso a cosa scrivere e scrivo e cancello, scrivo e cancello.
Fino a quando capisco che l’unico modo per scrivere dell’Oriana è scrivere all’Oriana.
“Solo io posso scrivere la mia storia”.
Si è vero, puoi farlo solo tu.
E lo hai fatto.
Con i brani più celebri dei tuoi romanzi, articoli e scritti è nato questo libro.
Qui parli della tua infanzia, della lotta alle dittature e della guerra che hai vissuto in prima persona da ragazzina, da staffetta partigiana, nella tua Firenze dilaniata dalla guerra.
Parli dei tuoi viaggi, del tuo modo di vedere le cose, e di cose ne hai viste molte nella tua vita.
Hai visto la guerra, quella del Vietnam, dove ragazzi più piccoli di te morivano per un motivo il più delle volte a loro sconosciuto.
Hai visto “il sesso debole”, quello delle donne, stare nascosto dietro un velo e dietro stupide leggi.
Hai visto il mondo dorato di Holliwood e gli uomini della luna.
E ad ogni viaggio il tuo corpo si riempiva di ferite, non solo fisiche, ma del cuore e soprattutto dell’anima.
Hai vissuto l’amore incondizionatamente e questo ti è stato strappato via nel modo più crudele.
Ha vissuto lo strappo più doloroso, perdere un figlio.
Tu che madre non lo sei mai stata, ma che hai lasciato in eredità i tuoi libri, i tuoi figli come li chiamavi tu.
Poi hai deciso che non dovevi più far sentire la tua voce e hai deciso di dedicarti al libro più difficile, il figlio più problematico.
Quello sulla tua storia, delle tue radici.
Ma proprio allora è accaduto l’11 Settembre.
Ognuno di noi si ricorda cosa stava facendo quando la televisione ha iniziato a mostrare quelle immagini terribili.
Eri in America, guardavi cosa stava succedendo e la rabbia e l’orgoglio crescevano in te tanto da farti scrivere ancora una volta il tuo pensiero scomodo a molti.
Si perché tu eri scomoda, perché chi scrive e dice la verità è sempre scomodo.
Quello che tu hai scritto prima sotto forma di articolo, poi diventato uno dei tuoi figli, quella profezia, si è avverata, e sono tanto felice che tu non l’ abbia potuta vedere.
Non ci sei riuscita perché “l’alieno” ha cominciato a impossessarsi di te e ha deciso che era ora che vincesse la sua guerra contro di te.
“Ho sempre avuto l’ossessione della dignità e pensato che la cosa più importante fosse vivere con dignità, ora so che c’è una cosa ancora più difficile, ancora più importante che aver vissuto con dignità: morire con dignità”
Oriana Fallaci, scrittore e giornalista.
Firenze 15/09/2006