“Lacci di Domenico Starnone”

“SE TU TE NE SEI SCORDATO, EGREGIO

SIGNORE, TE LO RICORDO IO: SONO TUA

MOGLIE “

 

 

Queste sono le parole di Vanda al marito che l’ha lasciata per una ragazza più giovane.

Lui a Roma ad inseguire i sogni, lei a Napoli a crescere due bambini.

Ma ci sono dei lacci che legano le persone e inevitabilmente le riportano indietro.

 

 

Starnone ci regala un’intensa storia famigliare che dagli anni 60 arriva fino ai giorni nostri.

Una famiglia come tante, un matrimonio celebrato troppo presto, la voglia di scappare da tutto e da tutti e quei lacci che ci riportano sempre indietro.

Una storia forte, passionale che non risparmia nessuno.

Una storia come potevano essere e come sono tante storie.

Una storia di tenacia nel volto di Vanda che lotta per tenere la sua famiglia unita nonostante tutto.

Una storia di debolezza, quella di un marito che non riesce mai a tagliare quei lacci fino in fondo.

Una storia di vendetta, quella dei figli che hanno dovuto subire tutto questo.

Un quadro molto toccante raccontato magistralmente da Domenico Starnone, da cui è stato tratto l’omonimo film con Lo Cascio e la Rohwacher.

 

La storia di una famiglia.

La storia di tutti noi, la storia dei legami che non si possono spezzare, la storia di lacci che ci riportano sempre a casa.

Ma davvero quella è la nostra casa?

 

DOMENICO STARNONE

Ha insegnato a lungo e si è occupato del  rapporto tra oralità e scrittura nell’insegnamento dell’italiano.

A lungo redattore delle pagine culturali del quotidiano Il manifesto, ha collaborato con la rivista I Giorni Cantati del Circolo Gianni Bosio.

Ogni settimana scrive per Internazionale la rubrica Parole.

A partire dal 1993 ha cominciato a scrivere anche per il cinema e la televisione: dai suoi libri sono stati tratti i film La scuola (1995) di Daniele Luchetti, Auguri professore (1997) di Riccardo Milani, Denti (2000) di Gabriele Salvatores e la serie televisiva Fuoriclasse (2011-2015). 

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