“Intervista con l’autrice: Mariachiara Moscoloni “

Continuano le nostre interviste con autori e autrici.

Oggi avremo con noi Mariachiara Moscoloni autrice de “Il sigillo di Lucifero” (trovi qui la recensione).

Ciao e innanzi tutto grazie per la disponibilità.

Ciao e grazie a voi.

Partiamo con una domanda classica. Chi è Mariachiara e come è nata la passione per la scrittura?

Prima di essere una scrittrice sono una lettrice appassionata. Fin da ragazzina ho letto tanti romanzi. A casa non sono mai mancati i libri e io mi accontentavo di quello che trovavo in giro.

Poi, un giorno, mi sono imbattuta in un’antologia di racconti di Edgar Allan Poe. Che scoperta incredibile è stata! Allora, ho capito che certe storie, dall’atmosfera cupa e popolate di personaggi sinistri o, meglio ancora, da creature ed eventi soprannaturali, erano le mie preferite.

Un fortunato incontro, quello con Allan Poe, che poi mi ha portato a compiere scelte sempre più mirate: novelle gotiche, romanzi e fumetti horror, poesie decadenti.

La scrittura è arrivata dopo, grazie alla presenza di alcune doti innate: sensibilità, immaginazione e curiosità.

È una progressione, una specie di arco evolutivo: la sensibilità ti permette di cogliere un limite, l’immaginazione apre una porta, la curiosità ti spinge a superarla.

 

Parliamo del tuo libro “Il sigillo di Lucifero”. Come è nata l’idea di questa alternanza tra passato e presente della storia?

Il romanzo è un omaggio a tante cose: alla mia città, al Barocco, a Dario Argento, in particolare al suo film “Inferno”.

Io credo che tutte le storie abbiano radici profonde nel passato.

Lo scrittore deve offrire al lettore la sensazione non solo di viaggiare nello spazio, ma anche nel tempo, e magari, al termine dell’esperienza, donargli un souvenir, ovvero la prova che tutto ciò che ha sperimentato non è soltanto un’illusione.

Sapete perchè tutti amano Roma (nonostante traffico, caos, smog…)?

 

Perchè?

Perchè, soprattutto a una certa ora della sera, ma anche alle prime luci del mattino, ti senti improvvisamente catapultato in un altro mondo, in un altro tempo. Tutto è possibile.

C’è un diaframma sottile che separa il presente dal passato, come il famoso raggio verde all’orizzonte che divide il giorno dalla notte. Pochi secondi appena e sei al di qua o al di là della linea.

Roma è magia. Il fiume che l’attraversa, il cielo che la sovrasta, persino le sue pietre sono potenti talismani; testimoni ufficiali, nel momento presente, di un glorioso passato.

 

Nel libro esplori anche il mondo del Barocco. Esigenze di scrittura o passione per questa arte?

Il termine “Barocco”, coniato successivamente al periodo storico, la dice lunga sul pensiero dominante dell’epoca: barocco vuol bizzarro, non armonico, ridicolo, eccessivo. Non potevo che amarlo. Quindi, la mia è sicuramente passione, quasi stupore verso questo genere d’arte che ha giocato tanto sull’astuzia dell’illusione ottica, in modo da farne il suo cavallo di battaglia.

Basta andare a Piazza San Pietro per accorgersi di come ogni dettaglio sia stato studiato per confondere lo spettatore. Non parlo solo di maestosità, ma di “trucchi” che ingannano l’occhio.

 

Una grande e silente protagonista del romanzo è proprio Roma. Ma qui tu ci mostri un lato insolito, più esoterico e magari fuori dalle classiche guide turistiche. Oltre al lavoro di ricerca hai avuto modo di vedere dal vivo questi posti?

Sì, Roma è la grande protagonista del romanzo. Silente forse un pò meno, perchè Roma è caciarona e invadente come lo sono tutti i romani, e si esprime con il verso stridulo dei gabbiani, con lo scroscio delle fontane, con il suono delle campane. Anche all’alba, anzi soprattutto all’alba, la città fa sentire la sua voce.

Nata e cresciuta qui, ho avuto il privilegio di visitare i luoghi di cui parlo nel romanzo, anche parte della preziosa wunderkammer di Athanasius Kircher, attualmente conservata all’interno del liceo classico Visconti.

E sì, Roma è fortemente esoterica: vi sono simboli ovunque. Solo che la gente è distratta da altri aspetti, quello frenetico e disordinato o, magari, quello ammantato di santità, per poter cogliere questi segnali nella loro pienezza.

Il Sigillo di Lucifero, pur rimanendo un romanzo, e quindi parte invenzione e parte realtà, vuole aprire gli occhi, offrire una chiave interpretativa.

 

Come altri scrittori di cui ho letto, mi viene da pensare a Marcello Simoni, tu mescoli sapientemente personaggi reali a personaggi nati dalla tua penna. Questa operazione è complicata per chi scrive, perché credo che non ci si possa fermare solo alle conoscenze storiche di un personaggio per raccontarlo all’interno di un’opera di fantasia.

Sono contenta di averti fatto venire in mente Marcello Simoni. Sono lusingata dal paragone.

Sì, la riflessione è giusta. Non ci si può accontentare del dato storico in sè, altrimenti il personaggio rimarrebbe una figura piatta. Per dargli spessore occorre immedesimarsi, e a quel punto lo scrittore si comporta un po’ come l’attore impegnato a studiare una parte. Ma non è improvvisazione è analisi minuziosa.

Quando sei impegnato nella ricerca, vuoi o non vuoi, assorbi dati, notizie, informazioni. Molti di questi non avranno un ruolo specifico nella trama se non quello di fornire maggiore consapevolezza allo scrittore sulla personalità di un personaggio. A volte, devo ammettere che a forza di concentrarmi sullo studio delle personalità è accaduta persino una piccola magia.

Mi dicevo: se il papa, la regina Cristina di Svezia, il cardinale Decio Azzolino si comportassero così, potrebbe sembrare un’esagerazione. Invece, leggo in modo più approfondito un documento e capisco che quanto ho supposto è accaduto veramente.

 

Progetti futuri?

Ce ne sono sempre tanti. Leggo e scrivo più romanzi contemporaneamente (anche se in questo ultimo periodo mi sono impigrita parecchio).

Diciamo che ho in mente un cimitero. Un omaggio a storie del passato.

 

Per salutarci ti chiedo un consiglio di lettura da regalare ai nostri lettori e un luogo che assolutamente bisogna visitare appena ci sarà concesso.

Un consiglio di lettura: “Memorie da Wikipedia” di Alda Teodorani. Un thriller originale che svela tanti segreti sull’enciclopedia più famosa e più letta nel mondo.

Un luogo da visitare: la chiesa di Sant’Ignazio a Roma. Una volta ammirata la finta cupola realizzata da Andrea del Pozzo, inizierete a dubitare di ogni cosa. Illusionismo prospettico barocco: una bizzarra coincidenza fra arte e magia.

 

Grazie ancora di essere stata con noi!

Grazie a voi!