“Come un nido di vespe di Patrizia Rasetti”

L’omicidio di un ragazzo della buona società di Valvata, il giovane Conte Eraldo, unico erede della fortuna dei Sangaviano sconvolge tutto il paese.

Gemma si trova alla villa per dare lezioni di piano alla sorellastra del conte, Ginevra, rimasta inferma dopo una brutta caduta a cavallo.

 

Il commissario Manciulli, come sempre sembra avere la soluzione e trovato i colpevoli ma Gemma , come sempre, non è per niente d’accordo, lei ha visto che cosa può aver lasciato l’impronta a nido di vespa sull’arma del delitto.

In tutto ciò la storia tra Gemma e l’avvocato Masoni sembra aver fatto un grande passo avanti.

 

 

 

 

Sesta avventura per la nostra signorina Galleschi che con il suo intuito riesce ad assicurare alla giustizia i colpevoli sbugiardando il povero Manciulli, con cui ogni volta assistiamo a dei siparietti deliziosi.

Come negli altri romanzi vediamo la bravura della Rasetti, che trova ogni volta un giallo interessante e intrigante e porta avanti le storie dei singoli personaggi a piccoli passi facendoci venir voglia di leggere ancora per sapere come vanno a finire le cose.

I personaggi e i luoghi anche se non vengono descritti dettagliatamente possiamo ormai immaginarli e possiamo anche sentire i profumi, gli odori e i rumori del corso di Valvata.

Siamo già al sesto libro, ma la strada di Gemma fortunatamente è ancora lunga in quanto l’autrice ha già pubblicato l’ottavo libro e scritto il nono e chissà forse anche un finale che però sono sicura non pubblicherà tanto presto.

Ancora per un po’ quindi il lettore può tornare a “casa” tra i vicoli della città camminando fianco a fianco con tutti i protagonisti di questa saga.

La lettura scorrevole e il giallo di “puntata” intrigante rendono la lettura leggera e veloce, adatta a momenti di svago che di questi tempi ne abbiamo tutti bisogno.

E proprio questa è una funzione dei libri: portarci altrove, farci volare con la fantasia e farci dimenticare per qualche ora la realtà.

 

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